Crisi climatica e ambientale: cause e conseguenze delle cattive politiche di sviluppo sostenibile

La crisi climatica e ambientale è un tema sempre più attuale ed ogni giorno ci ricorda quanto sia importante accelerare i processi di transizione ecologica per preservare la biodiversità e salvare il genere umano da drammatiche conseguenze.

In questo approfondimento delle pillole di sostenibilità, Sustenia racconta alcuni degli argomenti che hanno interessato maggiormente la business community nell’ultima settimana.

La crisi climatica e ambientale nasce dalle città: il Bosco verticale è davvero sostenibile?

Sembra ormai opinione comune che un albero al ventesimo piano abbia la stessa sostenibilità di uno in piena terra. Ma soprattutto rischia di essere conteggiato come spazio verde nei progetti di riqualificazione urbana, giustificando nuovo cemento.

Vi siete mai chiesti quali sono i costi ambientali che hanno i grattacile? Forse sul Bosco verticale, si fa presto a dire sostenibile. Breve ma acuta analisi sui costi ambientali del Bosco verticale, edificio pluripremiato a livello internazionale e icona globale di biodiversità urbana nel quartiere milanese di Porta Nuova.

Quali sono le ragioni della crisi climatica e ambientale?

Sembrerà scontato ma le principali cause della crisi climatica e ambientale risiedono proprio nell’urbanizzazione e globalizzazione.

Urbanizzazione e globalizzazione infatti, compromettono la biodiversità e la sopravvivenza delle specie animali.

Ma ecco che dalle cause si passa alle conseguenze: smog, inquinamento, traffico di animali ed altro sono i principali vettori di nuove epidemie.

Ministro Enrico Giovannini: servono città e comunità sostenibili per contrastare la crisi climatica e ambientale

Crisi economica, sociale ed ecologica sono facce diverse di un problema comune legato all’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, che quindi va mutato secondo le linee indicate anche dall’Unione europea”.Il nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, traccia le linee guida al suo dicastero in una lettera programmatica inviata ai dipendenti del dicastero che, in questa fase, sono chiamati a “essere al centro della trasformazione”.

Allarme crisi climatica e ambientale in Amazzonia: le foreste non riescono più a trattenere il carbonio

Le foreste aiutano a contenere la crisi climatica e ambientale: sono un importante serbatoio di carbonio.

Tra il 2001 e il 2019 hanno assorbito una quantità di CO2 doppia rispetto a quella emessa.

La loro efficienza è però messa a dura prova da una gestione spesso non sostenibile, dalla deforestazione che non si ferma e dagli incendi dolosi.

Con le foreste sotto attacco non riescono più a trattenere il carbonio e, paradossalmente, potrebbero trasformarsi molto presto in emettitori netti di carbonio.

Cosa succede se la foresta amazzonica scompare?

La prima grande conseguenza della crisi climatica e ambientale, potrebbe essere proprio la scomparsa della foresta amazzonica a causa dell’agire umano e dei modelli di sviluppo insostenibile adottati.

Senza questa foresta pluviale si rischia di perdere: fra il 17 e il 20% di risorse di acqua. 6,7 milioni di km quadrati di territori boschivi. il 10% di tutta la biodiversità mondiale.

Fino ad oggi l’Amazzonia è stata considerata un enorme “polmone” terrestre, che grazie all’elevata densità della vegetazione e alla sua posizione equatoriale che permette un grande irraggiamento del Sole, consuma elevate quantità di anidride carbonica, generando ossigeno.

Sarà ancora così?

Il 2021 sarà l’anno dello sviluppo sostenibile. Auguriamo a tutti, magari prendendo spunto da questi trend di sostenibilità, di essere parte attiva di questo cambiamento epocale.

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