Carbon Neutrality 2050: la sfida del secolo che non possiamo rimandare

Riforestazione gestione forestale sostenibile e crediti di carbonio

Negli ultimi anni, il concetto di carbon neutrality, o neutralità carbonica, è diventato centrale nel dibattito globale sulla sostenibilità. Raggiungere questo obiettivo significa ridurre e compensare tutte le emissioni di anidride carbonica (CO₂) generate dalle attività umane, fino ad azzerare il loro impatto netto sull’atmosfera. In pratica, si tratta di un equilibrio tra quanto emettiamo e quanto siamo in grado di assorbire o eliminare.

Il traguardo più ambizioso in questo senso è fissato al 2050, anno in cui molti Paesi – inclusi quelli dell’Unione Europea – si sono impegnati a diventare carbon neutral, come parte dell’Accordo di Parigi del 2015 e del successivo Green Deal Europeo.

Ma cosa significa davvero neutralità carbonica? Perché è così importante? E quali sono le strategie che possono condurre le imprese, le istituzioni e le comunità locali verso questo obiettivo?

Cosa significa essere carbon neutral?

Secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), la neutralità carbonica si ottiene quando le emissioni nette di CO₂ causate dall’uomo vengono completamente bilanciate da azioni che rimuovono una quantità equivalente di CO₂ dall’atmosfera.

In altre parole: anche se non possiamo azzerare del tutto le emissioni, possiamo compensarle attraverso strategie di riduzione, cattura e riforestazione, fino a raggiungere un bilancio pari a zero.

Questo concetto è alla base degli impegni presi da numerosi Paesi e aziende per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico e contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C, come previsto dall’Accordo di Parigi.

Perché è così difficile raggiungere la neutralità climatica?

Il percorso verso la carbon neutrality è complesso e presenta sfide significative, riassumibili per macro punti:

  • Forte dipendenza dai combustibili fossili: molte economie, soprattutto emergenti, dipendono ancora pesantemente da carbone, gas e petrolio e non c’è la volontà politica – per motivi economici – di uscire da questa situazione
  • Squilibri economici e sociali: non tutti i Paesi hanno disposizione gli stessi strumenti, tecnologie o risorse per affrontare efficacemente la transizione.
  • Tensioni geopolitiche: la crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina ha portato alcuni governi a tornare temporaneamente all’uso del carbone.
  • Resistenza culturale e industriale: la competizione globale porta a considerare la transizione sostenibile ancora come un costo, più che un investimento sul futuro.

Secondo i dati del Global Carbon Project ad esempio, nel 2022 le emissioni globali sono aumentate raggiungendo i 36,6 miliardi di tonnellate di CO₂, con un picco legato alla ripresa post-pandemia e alla crisi energetica.

Le tre leve principali per ridurre la CO₂

Raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 richiede un’azione coordinata su tre fronti principali.

Efficienza energetica

Ridurre i consumi ottimizzando processi industriali, edifici e mobilità. Ad esempio, passare a impianti a basso consumo, illuminazione LED e edifici NZEB (Nearly Zero Energy Building) può abbattere le emissioni fino al 30% in alcuni settori.

Energia rinnovabile

Accelerare la transizione da fonti fossili a fonti pulite, come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le bioenergie. La diffusione delle rinnovabili è già in corso: nel 2023, le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 30% dell’energia globale, ma c’è ancora molta strada da fare, soprattutto in Paesi come Cina e India, dove il carbone è ancora predominante.

Tecnologie di cattura e stoccaggio della CO₂

Strumenti come il CCUS (Carbon Capture, Utilization and Storage) e il DAC (Direct Air Capture) permettono di catturare la CO₂ direttamente dai fumi industriali o dall’aria e immagazzinarla in modo sicuro. Anche se queste tecnologie sono ancora costose, stanno diventando sempre più centrali nelle strategie climatiche.

Sustenia può supportare le imprese nei loro percorsi di sviluppo sostenibile e nella riduzione degli impatti. 

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