Economia Circolare: principi di base

“In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”.

 

economia circolare

ECO PROGETTAZIONE:

Progettare i prodotti pensando fin da subito al loro impiego a fine vita, quindi con caratteristiche che ne permetteranno lo smontaggio o la ristrutturazione.

 

 

MODULARITÀ E VERSATILITÀ:

Dare priorità alla modularità, versatilità e adattabilità del prodotto affinché il suo uso si possa adattare al cambiamento delle condizioni esterne.

 

 

ENERGIE RINNOVABILI:

Affidarsi ad energie prodotte da fonti rinnovabili favorendo il rapido abbandono del modello energetico fondato sulle fonti fossili.

 

 

APPROCCIO ECOSISTEMICO:

Pensare in maniera olistica, avendo attenzione all’intero sistema e considerando le relazioni causa-effetto tra le diverse componenti.

 

 

RECUPERO DEI MATERIALI:

Favorire la sostituzione delle materie prime vergini con materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne conservino le qualità.

Le 5 azioni di integrazione

Qui di seguito trovate le 5 azioni di integrazione consigliate da Sustenia.

 

 

5 azioni di integrazione

Spinta all’eccellenza operativa:

integrare la sostenibilità significa potenziare la capacità dei processi di traguardare i risultati attesi, arricchendoli e aggiornandoli attraverso la lente della sostenibilità come, ad esempio, con l’introduzione delle clausole di sostenibilità ambientale e sociale nel processo di selezione/gestione dei fornitori o con l’integrazione dei rischi di sostenibilità nel processo di risk management.

(Mc Willliams e Siegel 2011, Heaton 2012, Daneshpour 2015, Witjes, Vermeulen e Cramer 2015, Global Compact Lead 2016).

 

 

Pensiero integrato:

l’integrazione è un nuovo modo olistico di pensare l’azienda e di concepire la creazione di valore quale risultato dell’interazione tra capitali tangibili e intangibili nello specifico contesto in cui opera.

(CGMA 2011, EY 2011, IIRC 2013).

 

 

Motore d’innovazione:

con integrazione della sostenibilità ci si riferisce a nuove modalità di innovazione dei prodotti, che includono aspetti ambientali e sociali fin dalla loro concezione.

(Edgeman, Jacob Kjær Eskildsen 2012, Klewitz e Hansen 2013, Brook e Pagnagnelli 2014, Erik G. Hansen).

 

 

Risposta a un mondo che cambia:

l’integrazione è intesa come la capacità delle aziende di capire e interpretare i cambiamenti sociali, ambientali ed economici in atto, in un percorso di attivazione e anticipazione dei bisogni che può portare a trasformare non solo le pratiche operative.

(Dyllick e Muff 2015), ma anche la finalità stessa – la cosiddetta purpose – del business (Porter 2011, Visser e Kymal 2014, Pogutz 2015).

 

 

Nuovi modelli di impatto sociale:

si tratta della linea interpretativa più recente. Qui i confini tra sostenibilità e business tradizionale diventano sempre più labili, in concomitanza con l’affermarsi di modelli di business radicalmente nuovi, realmente orientati al bene comune e all’impatto sociale: ne sono un esempio le B Corporations.
(Network for Business Sustainability 2012, Kendall 2015, Kim, Karlesky, Myers e Schifeling 2016).[:]